Viaggiare è imparare e questo lo sappiamo. Viaggiare è migliorare e questo non è poi così scontato.
In questa puntata del nostro diario di viaggio vi vorrei raccontare una storia di cambiamento, cambiamento interiore estremamente tangibile dentro di noi.
Nelle grandi vallate ai piedi dell’Himalaya, sul versante indiano, siamo per la prima volta venuti a conoscenza di un concetto, di uno stile di vita che dal Nepal fino al Pacifico chiamano KARMA. Non vi voglio raccontare cosa sia spiritualmente il karma, per questo vi rimando ai filosofi buddisti e induisti, io vi parlerò di cosa significa per noi. Ormai da un anno stiamo cercando di rispettare al massimo il mondo, le sue genti e le sue diversità. Stiamo tentando di compiere solo quelle azioni che possano migliorare il nostro Karma, ovvero le nostre vite, come se il nostro essere sia la somma di tutte le azioni buone e cattive che possiamo compiere. In altre parole sto cercando di fare quello che mio Padre, uomo onesto, fa da sempre nella sua quotidianità.
Il karma fra le altre cose ci suggerisce, forse in maniera fiabesca che se non fai del male poco di succederà di male, a partire dalle piccolissime cose. Il nostro modo di andare ci insegna a non sporcare le strade ma a provare a pulirle, ci spinge a far sì che le persone che ci stanno intorno siano felici, ci porta ad entrare in qualsiasi paese come ospiti rispettosi sforzandoci di seguire niente di più che la buona educazione ricevuta da piccoli, sempre.
Ieri, dopo 20.800 chilometri da casa e 557 giorni di cammino, una ruota della bici si è infilata in una crepa dell’asfalto, la bicicletta carica ha oscillato, siamo finiti in mezzo all’autostrada e in una frazione di secondo aspettavamo l’impatto con una qualsiasi auto lanciata a gran velocità.. Non siamo caduti, solo in quell’attimo nessuno è passato e spaventati siamo risbandati salvi e intatti nella corsia delle bici.
Perchè questa storia? Perchè forse , ci piace crederlo così, ma quel karma che costa fatica tenerlo pulito, ieri con una magia o una casualità ha soppesato le nostre vite e ci ha regalato la gioia di essere qui a raccontare ancora. Tutto questo per ricordarci che stare in vita, che vivere non è sempre così ovvio come ci sembra e se ne abbiamo il privilegio dobbiamo provare a vivere bene, provare a cantare, a essere ottimisti, a creare energia positiva.