In un’osteria del Carso un nonno friulano vedendomi diretto verso i Balcani si fece scuro in volto. Mi disse: Attento, é pericoloso lá. In Serbia un signore di mezz’ etá mi mise all’erta sull’Albania. Gli albanesi poi, gente allegra e di cuore, una volta scoperta la mia direzione mi diedero notizia sulla pericolositá dei turchi.
Una volta in Turchia dunque, un padre di famiglia appoggió una pistola sul tavolo, mi guardó serio negli occhi sussurrandomi: se vai in Iran hai bisogno di una di queste pistole, lá é pericoloso.
Gli iraniani, popolo rispettoso mi dissero le stesse parole dei vicini afghani. Gli indiani dei pakistaní. I thailandesi dei cambogiani e i cambogiani dei vietnamiti e poi dei cinesi e dei russi.
Di paese in paese, il vicino era sempre il piú pericoloso, il cattivo, il ladro, l’assassino. Sempre il vicino.
Oltre oceano questo siparietto non cambió. Gli Stati Uniti sono molto pericolosi mi ragguagliarono i canadesi, nello stesso tempo in cui i Gringos spendevano centinaia di parole per scoraggiarmi di viaggiare solo in Messico. Terra pericolosa, piena di briganti!
Inizialmente questi moniti mi preoccupavano, mi impensierivano. Poi da quella pistola buttata sul tavolo nella lontana Turchia, iniziai a reagire. Nella maniera piú pacifica possibile domandai loro: ma tu, che parli male di quelle genti e di quei luoghi, tu scettico, tu allarmista, tu in quei luoghi ci sei mai stato? Mi guardavano attoniti, rispondendomi certo che No, lá é pericoloso!
E allora iniziai a capire, provando compassione per la loro primordiale paura dell’ignoto. La soluzione chiara e universale me la diede un anziano giapponese dai baffi lunghi e bianchi. Mi disse, ora che pedalando fino a qui sei arrivato all’oceano, nostro vicino, ora devi imparare a conoscerlo. L’oceano é un mondo, non averne paura, non é pericoloso. Ma ricordati, dopo averlo conosciuto devi imparare a rispettarlo. Lo stesso devi fare con le persone.
Quel mare era la metafora di tutti i nostri vicini di cui abiamo paura. E nello sguardo di quel Saggio dai baffi bianchi ho incontrato la luce. Dobbiamo imparare il rispetto, mi disse.