Dopo due ore di volo da Bali atterriamo alle quattro del mattino all’aeroporto di Perth, capitale di stato del Western Australia. Il controllo doganale è fuori dal comune, sorpresi e felici capiamo di essere tornati dopo dieci mesi nel mondo civile, forse anche più moderno rispetto alla nostra amata e vecchia Europa.
Presentiamo il passaporto al desk di polizia e in quattro secondi con un Welcome to Australia sulle labbra ci ammettono nel paese, senza carta stampata, senza visti da vidimare e tempo da perdere, tutto era già stato fatto online. Ora abbiamo il diritto di soggiornare e lavorare in Australia per un anno, Uahuu!! Ma è il controllo bagagli a farci veramente stupire: due simpatiche signore in uniforme, munite di spray spugna e guanti ci hanno addirittura pulito le biciclette come noi non avevamo mai fatto, per paura che potessimo introdurre nel paese terra e batteri stranieri. Grazie mille!!
Girovagare in bici all’alba in una città addormentata e sconosciuta è sempre qualcosa che mi elettrizza. L’aria era fresca e profumata, per noi esausti dagli odori acri e speziati dell’oriente questo aroma di eucalipto e rosmarino ci ha riempito il cuore di gioia. Respiravamo l’odore dolce delle colline della Sardegna a migliaia di chilometri di distanza. E poi le strade perfette e pulite affiancate da due corsie di pista ciclabile solo per noi, piste esclusivamente per bici, scorrevoli e ben tenute come non avevo mai visto, ondeggianti fra parchi in fiore e laghetti artificiali. Welcome to Perth mi ripetevo fra me e me danzando con la bici carica. In ostello una bella ragazza solare ci aspettava per il check-in, poi con le bici alleggerite siamo volati a scoprire la città, affamati e curiosi.
Neanche dieci metri e una signora in tailleur ci chiama, ci ferma, ci urla qualcosa con uno spiccato accento Aussie. Ci sta dicendo di mettere il caschetto da bici, in Australia è obbligatorio ovunque e le multe sono salate..Uahuu!! E’ meraviglioso, dopo 13.000 chilometri con il casco in testa, i primi dieci metri senza e un normale civile ci ferma e ci invita a indossarlo. Questa è civiltà, questo è progresso, quando tutti si impegnano per far rispettare le regole, per vivere in un mondo migliore.
Mi sono messo il casco volentieri, penso di essermi addirittura fermato al semaforo rosso seppure alle cinque del mattino fossimo solo noi: due caschetti sicuri di voler vivere!
- Patronage
- Where We Are Now
- Donate
- Follow Us!
- Search
- Media Partners
- Website Design