“Ma con i soldi come fai?” Banale forse, ma è la prima domanda che mi pongono in tanti.
La seconda domanda poi, suona così: “Ma dopo, al rientro, cosa farai?”
Questo quesito bypassa un punto, perché incomprensibile a molto menti. IL VIAGGIO.
Rispondo loro che quel DOPO non arriverà mai, perché non smetterò mai di Viaggiare.
Viaggiare è Vivere. E anche ora da fermo il mio viaggio continua.
“Sì ma con i soldi come fai??” Per stupire mi ritrovo a guardarli ironico e replicare: “faccio rapine in banca!”. Non si scompongono, non mi hanno sentito.
Spiego loro di aver lavorato, come tutti. E di aver risparmiato, come molti. Poi chiedo loro se posseggono una macchina. Mi dicono di sì. E anche un appartamento, la TV, il telefono e un armadio pieno di tutto. Io dico loro che non ho mai comprato un auto in vita mia, perché con quel poco denaro ho preferito viaggiare. All’appartamento preferisco ora una tenda, alla TV scelgo il fuoco, al telefono la carta da lettere. Dico loro che ho solo 3 magliette e che le lavo a mano nel fiume, come si faceva un tempo. Che mangio più pasta che carne e bevo più acqua che vino.
E sto bene.
“Ok ma con i soldi come fai?” Vivo con 10 euro al giorno. Punto. Fanno 300 euro al mese. Tengo da parte un extra per un volo aereo e due visti. Fanno 4.000 euro l’anno, che in dollari non sono molti di più. Difficile da credere per chi spende mille euro in due settimane di vacanza. Ma non ci sono alberghi, né benzina, né comfort nella mia veloce nota spese. Non avendo entrate ho decimato le uscite. Eppure sono sempre in giro. Perché l’aria è ancora gratis così come il calore che ricevi dalla gente del mondo. Potevo comprare una Golf. Stupidamente ho optato per una bicicletta.
“Va bene, ma dopo cosa farai?” Credo che lavorerò. Come sto facendo in questi giorni, in cui riposo le gambe e la mente. Lavoro un po’, risparmio e riparto. Poi nella mia casa del domani accoglierò viaggiatori per restituire l’ospitalità. Cucinerò per molti, perché in tanti hanno cucinato per me. Darò ai pellegrini di tutte le religioni un tetto e del cibo. Perché i mussulmani mi hanno dato un letto nelle loro moschee, così come i buddisti uno stuoino nei loro templi. Senza nulla chiedere in cambio. Mostrerò ai miei figli la generosità della natura e insegnerò loro ad essere altruisti.
Il denaro in questo c’entra poco. Ricchi e poveri mi continuano a regalare del cibo perché io dono loro un sogno. E’ un semplice scambio, un baratto che ci rende più ricchi, non nel portafogli ma nel cuore.
“Sì ma adesso con i soldi come fai?” Vorrei mandarti a quel paese. Perché non mi hai ancora chiesto come sto, se sono felice. Ma non lo faccio, il karma me lo sconsiglia. Ti invito a seguirmi. Monteremo insieme una tenda, in riva al mare, nella terra di nessuno. Cucineremo un piatto di pasta e una patata nelle braci. Chiacchiereremo per ore con tutti quelli che incuriositi si avvicineranno a noi. Poi pedaleremo, pedaleremo tanto.
Ma attento perché PEDALARE COSTA.
Costa FATICA.
Giovanni Gondolini