E’ passato un anno da quando ho lasciato il Magio bike tour e da quel giorno Vancouver é diventata la mia seconda casa. Ho ricevuto dal governo canadese il “permanent resident” l’equivalente del permesso di soggiorno italiano. Insieme a Sheena ci siamo trasferiti in un monolocale in Chinatown, una delle zone piú vecchie della cittá, portati qui dalla gentrificazione, in quest’area fenomeno lampante.
Ho lavorato durante l’inverno come imbianchino con amici messicani, ed ora come giardiniere con dei ragazzi ungheresi.
Ma il vero cambiamento é avvenuto il 15 febbraio, il giorno in cui sono nate Luna e Maia. Sono nate in America, da seme europeo e sangue asiatico. In loro c’é la strada da Ravenna a Vancouver e l’alchimia che lega le genti del mondo, lasciate che dica chi vuole innalzare muri. Maia é nata con il nome di Gaia, ma in tagalog, la lingua delle filippine, Gaia significa copia, nome non piu’ adatto ad un clone, se pur naturale. Cosi Gaia é diventata Maia.
Mi hanno chiesto come ci si sente ad essere padre. Una risposta ancora non ce l’ho. Per ora é la mamma a fare tutto ed é con lei che le piccole hanno il contatto vero. Io sto solo attendendo di scendere in campo come un giocatore che freme in panchina, al massimo porto qualche boraccia. Peró mi godo questo amore nuovo, puro, profumato di vita appena sbocciata. Luna e Maia sono il lieto fine di una avventura lunga 40.000 chilometri e l’inizio di un viaggio chiamato vita. Datemi la mano, vi accompagno.