Pedaliamo in una vallata, le nostre robuste ruote corrono veloci e fanno rumore sull’asfalto, intonano il loro coro, a volte interrotto da una buca, a volte disturbate da una macchina che ci passa vicino, altre dalle noste parole, dalle nostre battute e da qualche risata. La bicicletta è lanciata e le nostre pedalate sono costanti e decise.
Da lontano si presenta una montagna e dentro di noi speriamo ci sia un pertugio, un passaggio pianeggiante, anche se sappiamo bene che non ci sarà, le persone del luogo già ci hanno avvertito che quella montagna è da affrontare.
Quando inizia la salita tutto cambia, le ruote improvvisamente smettono di suonare, diventiamo tutto ad un tratto silenziosi. Passiamo lenti, l’unico rumore è il nostro fiato che diventa più affannato e il battito del cuore che diventa tambureggiante. Questi suoni la montagna non li sente, siamo silenziosi come quel bruco che ci attraversa la strada, come quel falchetto che ci sorvola. E’ l’inizio di una sfida, una prova che vede noi contro la strada, la nostra testa contro la nostra fatica. Ogni curva speriamo sia l’ultima, ogni tornante in cui non si vede al di là fa nascere la speranza di aver raggiunto il passo. Ci dobbiamo fermare a mangiare qualcosa per ritrovare energia e recuperare il fiato, la salita ci costringe a bloccarci per guardare di sotto, per farci capire dove siamo arrivati con le nostre gambe e inizia a premiarci con delle visuali a volte meravigliose. Dopo la pausa riprendiamo a pedalare con incedere lento, siamo piccoli sotto la montagna, i pensieri partono in automatico, si intrecciano, si perdono e arrivano lontani. La stanchezza ci fa imprecare, le gambe iniziano a bruciare, il respiro inizia a mancare ma finalmente ai nostri occhi si presenta la vetta.
L’umore repentinamente cambia e diventa spumeggiante, vediamo la fine della battaglia, l’adrenalina ci regala forze che sembrava non avessimo. Arrivati in cima cantiamo la canzone degli Stadio dedicata a Marco Pantani: ” Perchè in fondo una salita è cosa normale, assomiglia un po’ alla vita, devi sempre un po’ lottare!”
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