In Iran

La rivoluzione francese con il suo potente motto Libertè Egalitè Fraternitè non ci ha lasciato solo tre altisonanti parole, ma ci ha indirizzato sulla giusta via. La costituzione americana ha scritto in maniera indelebile su carta alcuni dei più sacrosanti diritti dell’uomo. Le rivoluzioni femministe partite dall’Inghilterra ci hanno ricordato che Donna e Uomo sono uguali. Il sessantotto fra protesta e musica ha ridato voce ai giovani e alle loro esigenze.

La libertà di pensiero, di credo e di espressione sono alla base della nostra democrazia in Italia.
In Iran tutto questo deve ancora succedere.
Sono solo un viaggiatore, è lontana da me la voglia di critica, il bisogno di affermare chi sia meglio o peggio, chi più avanti chi più indietro. Vi racconto quel che vedo e quello che con fatica provo a capire.
I giovani iraniani si avvicinano a noi e ci guardano con invidia, cercano ad ogni costo un contatto vero con il mondo occidentale. Racconto loro che la mia famiglia non mi ha mai cresciuto con imposizioni e divieti, dapprima mi ha educato e poi mi ha lasciato scegliere.
Gli anziani iraniani invece sembrano più sereni, il loro sistema chiuso li rende sicuri, d’altronde si sa, il nuovo spaventa.
Non vi voglio raccontare la solita storia del divieto di bere alcool e mangiare maiale come imposto dalla loro “religione”, c’è qualcosa di più che non mi aspettavo…
In Iran Facebook è vietato, così come Skype e diversi siti europei, il governo come un Grande Fratello controlla e limita. Internet è uno strumento troppo potente per chi vuole opprimere.
In Iran il corpo non si può mostrare e se lo sapevamo per le donne, costrette con un velo nero anche con 40 gradi, ci era nuovo per gli uomini, i quali secondo un mal interpretato principio di egalitè non possono indossare pantaloni corti e tantomeno togliersi la maglietta sudata in mezzo al deserto.
In Iran è ovviamente vietato avere rapporti sessuali se non si è sposati, ma è altresì vietato camminare per strada con una ragazza, perchè il fidanzamento non è permesso e forse neanche l’amicizia con una persona dell’altro sesso. Piccola ecezzione nelle quattro grandi città dove il governo in crisi monetaria non riesce a controllare totalmente; peggio va a chi vive nei villaggi.
In Iran per un giovane ottenere un visto turistico o di studio per l’Europa è un’impresa ardua quanto il viaggio di Marco Polo raccontato ne “Il Milione”.
In Iran il tradimento e l’omossesualità sono un reato come l’assassinio quindi condannabile con la pena di morte.
In Iran tutto ciò che è Persiano ma pre-Islamico viene cancellato, rimosso, ignorato. Si vuole dimenticare la storia, le origini, perfortuna Persepolis ha colonne più forti di questo scempio.
In Iran per le donne è vietato..forse farei prima a raccontarvi cosa non è vietato.

Ma qualcosa mi sfugge, non può essere veramente così, quindi scavo, domando, trovo le contraddizioni, le leggi di facciata, le leggi di strada, l’immagine che il governo teocratico vuol dare del suo paese al mondo. Io sono curioso, voglio la verità, guardo attraverso il velo ed entro nelle loro case..un altra storia vi aspetta..

Posted on 3 Comments

3 Responses to In Iran

  1. andrea

    Ragazzi siete grandi, il vostro viaggio è anche il mio, vi seguo dall’inizio e volevo ringraziarvi per quello che fate, GRAZIE!

    p.s. ho notato che la traccia GPS finisce prima dell’armenia…

     
  2. antonio

    Ragazzi, siete Fantastici!! Veramente!Vi seguo dall’inizio, ero un po in apprensione non ricevendo più aggiornamenti dall’entrata in Iran, ora sono più tranquillo dopo l’ultima comunicazione.Siete bravissimi nel renderci partecipi delle vostre esperienze in questo eccezionale viaggio intorno al mondo. Grazie di cuore

     
  3. Giorgio

    Ragazzi se fate tanta fatica a pedalare è perchè io stò viaggiando con voi.
    un’abbraccio ZAC

     

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