Mi piace come tieni in mano la forchetta mentre gusti gli spaghetti in maniera disinvolta, rilassato e felice. Il tuo sguardo sa apprezzare il cibo, è parte di te, è un piacere italiano e quasi sensuale.
Ti osservo in India mentre incominci a mangiare con le mani, sei impacciato come un bimbo piccolo, allo stesso tempo giocoso e selvaggio. Ti aiuti con il roti, le focaccine piatte di farina e acqua, per divorare lo speziato dal di lenticchie, ti sporchi la barba vecchia di qualche giorno e poi ti lecchi le dita una a una, per goderti tutto fino all’ultimo.
Ma ora sei irresistibilmente affascinante, non solo per me, amico, lo sei per chiunque ti stia guardando in questo ristorantino thailandese. Le tue mani da lavoratore sono incerte nella presa delle bacchette orientali, sei rigido ma nello stesso tempo divertito. La zuppa con i noodles sembra non volersi arrendere al tuo maldestro tentativo di portarla alla bocca con i due bastoncini cinesi che qui rubano il posto alle posate. Ti guardo e rido, ti sporchi la maglietta poi i pantaloni e la sedia. Alla fine non curante del bon ton occidentale, ma pragmatico come un siamese doc, prendi la tazza a due mani e la sorseggi come fosse un cappuccino, sbrodolandoti un po’ e finalmente soddisfatto ordini il bis!
Scopro la Thailandia anche così, seduto a tavola, provando piatti diversi, elaborati e completi, oppure mangiando semplicemente in piedi dai numerosi cuochi ambulanti, ognuno segretamente padrone di ricette tramandate nel tempo. E’ il gusto agrodolce quello che più mi colpisce: zucchero e lime a condire un piatto dove noi mediterranei avremmo messo sale e olio. Dopo mesi di pedalate la cucina del golfo del Siam è la più varia, la più raffinata incontrata fino ad ora. Il pollo si sposa alla perfezione con il chili verde e la salsa di ostriche, le zuppe sempre presenti sono salutari e ricche di verdure con frutti di mare, il riso sostituisce il nostro pane quando è servito in bianco oppure è un pasto a sé se saltato in padella a fiamma viva con uova.
Assaporando i loro piatti cerco di capire qualcosa della cultura Thai e scopro un bel gusto per la vita legato anche ai piaceri terreni che la buona tavola ti regala. Mi perdo nelle note piccanti tipiche dell’entroterra, nell’influenza della cucina cinese al sud, nei sapori nuovi di frutti tropicali colorati, nei dolci al riso inaspettati e rinfrescanti.
E’ quasi ora di pranzo, il languorino sale, vi dedico il piatto nazionale: un Pad thai preparato con amore. Sono “tagliatelline” o “spaghettini” di riso saltati in padella con diversi ortaggi, salsa di soia, spezie, pollo e gamberetti. Il sapore è deciso, sapido e originale, ma il meglio è gustarlo con le bacchette.. non puoi fare altro che ridere!
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